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Affrontare il cancro | Servier Research Institute | Incubatori a CO2 e congelatori ULT

Thomas Edmonds, responsabile di laboratorio del dipartimento di oncologia presso il Servier Research Institute di Croissy sur Seine, in Francia, spiega quanto la ricerca dell’istituto sia fondamentale per migliorare la nostra conoscenza del cancro e sviluppare nuovi tipi di terapie che operino a livello cellulare. Le apparecchiature di laboratorio all’avanguardia, come i congelatori ULT e gli incubatori a CO2 di PHCbi, sono fondamentali per sostenere i metodi cellulari alla base di questa ricerca. La ricerca in campo oncologico di Servier mira a trovare nuovi trattamenti sia per i tumori solidi sia per il cancro del sangue, ma è incentrata nello specifico su tre aree di innovazione principali: immuno-oncologia (un approccio al trattamento del cancro che utilizza il sistema immunitario del corpo per contribuire alla lotta contro il cancro), terapie mirate (terapie indirizzate ai segnali cellulari che favoriscono determinati fenomeni, quali la proliferazione cellulare, l’apoptosi, l’angiogenesi e la capacità di invasione dei tessuti e diffusione metastatica) e apoptosi (il normale processo di morte programmata delle cellule che avviene negli organismi multicellulari, disturbato nelle persone con il cancro). Le tre aree stanno emergendo tra i campi terapeutici fondamentali per combattere il cancro in modo nuovo e mirato.

“C’è un’esigenza globale reale e crescente di terapie che considerino l’unicità del sistema immunitario di ogni paziente”, ha sottolineato Thomas. “Stiamo facendo progressi nella comprensione dell’ambiente tumorale e nello sviluppo di nuove terapie per ripristinare la normale morte cellulare nelle cellule tumorali”.

In prima linea nel campo dell’oncologia

Servier vanta un portafoglio in crescita nel campo dell’immuno-oncologia. La sua linea R&D comprende già otto nuove molecole, mirate ai tumori solidi e a vari tipi di leucemie e linfomi, in fase di sviluppo clinico e due nuove entità molecolari in fase di sviluppo pre-clinico. Ad esempio, di recente Servier ha unito le forze con una casa farmaceutica americana per sviluppare a livello commerciale un anticorpo monoclonale in grado di istruire il sistema immunitario del corpo a riconoscere e uccidere le cellule del melanoma maligno in svariati modi.

Un esempio particolarmente promettente del portafoglio di Servier nell’ambito della ricerca sull’apoptosi è un composto attualmente noto come S63845. Tale composto è mirato a una proteina specifica presente nelle cellule maligne. Questa proteina, chiamata MCL1, permette a molte cellule tumorali di sostenere la crescita e “bypassare” il processo dell’apoptosi, che solitamente rimuove le cellule tumorali dal corpo. I risultati di una ricerca pubblicata di recente hanno dimostrato che S63845 blocca la proteina MCL1 in un quarto di tutti i tumori.

Questa ricerca potrebbe suggerire l’esistenza di un metodo nuovo e all’avanguardia per uccidere con efficacia le cellule tumorali, che porta con sé la promessa di trattare i tumori del sangue, come la leucemia mieloide acuta, il linfoma e il mieloma multiplo, ma anche i tumori solidi come il melanoma maligno e i tumori di polmone e mammella.

Attrezzati per il successo

Per portare avanti tali ricerche all’avanguardia, potenzialmente in grado di salvare delle vite umane, Servier opera in stretta collaborazione con molti altri laboratori nel mondo. I suoi partner comprendono istituti di ricerca accademici, aziende biotecnologiche e case farmaceutiche di tutto il mondo. In particolare, è richiesto un livello elevatissimo di affidabilità e sicurezza delle apparecchiature di laboratorio utilizzate nelle strutture di ricerca.

“Ci affidiamo ai metodi cellulari per la nostra ricerca”, ha affermato Thomas. “Cerchiamo costantemente nuove tecnologie che possano aiutarci a portare avanti i nostri studi. Tuttavia, le prestazioni, la sicurezza e l’affidabilità restano indispensabili. Da otto anni PHC Europe B.V. è il nostro principale fornitore di sistemi di conservazione a temperatura ultra-bassa e di incubatori di gas CO2 per il laboratorio e non abbiamo alcun motivo per cambiarlo. È davvero parte dei nostri processi quotidiani e non sentiamo la necessità di mettere in dubbio le sue capacità.”

Al primo posto nei confronti qualitativi

“Inizialmente siamo stati attratti dall’avanzata tecnologia di PHCbi. Nel 2008 ci è stata presentata la tecnologia VIP sviluppata per i congelatori ULT di PHCbi. Successivamente ci sono stati mostrati gli incubatori di PHCbi con sterilizzazione a H2O2”, ha spiegato. “Conoscevo già il rappresentante commerciale di PHC Europe B.V. prima di acquistare le apparecchiature e mi fidavo di lui. Insieme abbiamo svolto una prova con altri marchi per confrontare la qualità dei sistemi. La prova è stata eseguita su tre apparecchiature.”

La prova ha rivelato che il congelatore a -80 °C VIP di PHCbi (il modello U73V all’epoca) presentava un consumo energetico inferiore rispetto agli altri due marchi ed era inoltre più sottile pur offrendo la stessa capacità.

“Oggi utilizziamo la più recente linea TwinGuard -86 °C di PHCbi e ne siamo al 100% soddisfatti”, ha sottolineato Thomas.

Testo integrale della testimonianza del cliente